Chiarezza, semplificazione: necessità emerse durante il Forum A.N.CO.T.

ROMA – Una serie di concrete proposte per migliorare in maniera considerevole il rapporto tra i contribuenti e l'amministrazione finanziaria nel segno dell'innovazione, della chiarezza e della semplificazione. Possono essere riassunte così le indicazioni emerse dal Forum organizzato dall'A.N.CO.T. Associazione Nazionale Consulenti Tributari, presso il Centro Congressi Cavour di Roma. Tra le proposte avanzate dall'A.N.CO.T. Nel corso del Forum è stato ribadito il reinserimento dei consulenti tributari, iscritti ai ruoli camerali del 30/09/93, presso le Commissioni Tributarie. A tal proposito Laura Castelli Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Economia e delle Finanze intervenendo al Forum organizzato dall'Ancot ha ottenuto il plauso dei tributaristi per il reinserimento dei consulenti tributari nella definizione del contenzioso tributario ed in proposito ha detto: “È importante il coinvolgimento delle diverse categorie professionali nella definizione del contenzioso tributario”.

“Sarebbe una iniqua e ingiustificata penalizzazione per le altre categorie – ha detto Celestino Bottoni vice presidente dell'A.N.CO.T. - tra le quali la nostra che da anni chiede, al contrario, il superamento della limitazione e l'estensione del patrocinio”.  Nel contempo è stata chiesta l'ammissione anche dei consulenti tributari alla mediazione tributaria per i clienti di cui hanno tenuto la contabilità ed effettuato gli altri adempimenti, compresa la trasmissione delle dichiarazioni fiscali e che hanno già assistito in sede di accertamento con adesione.

“Abbiamo chiesto anche l'estensione generalizzata dell’obbligo del contraddittorio endoprocedimentale, anche per i tributi non armonizzati, pena la nullità degli accertamenti – ha aggiunto Celestino Bottoni – anche perché il tema è stato oggetto di una nostra audizione presso la VI commissione Finanze della Camera con riferimento al pdl 1074 sulla semplificazione. Inoltre, per i visti leggeri si è richiesto il ripristino del precedente limite ad euro 15.000, al cui superamento si rende obbligatoria l’apposizione del visto di conformità che ad oggi non può essere effettuato da parte di tutti i consulenti tributari. Con l’avvio della fatturazione elettronica, che stiamo cavalcando con un nostro portale con costi molto contenuti, rispetto al mercato, confidavamo nell’abrogazione di detto adempimento anche per una diminuzione dei costi riflessi della fiscalità. Si chiede la rimozione di quest’ultima ingiustificata penalizzazione per la categoria che può assistere, con la formulazione dell’attuale art. 63 del D.P.R. 600/73 il contribuente, elaborando e trasmettendo anche i relativi dichiarativi. Per l’INI - PEC l’Agenzia delle Entrate ha trovato un escamotage, provvisorio, vista la carenza normativa. Ciò nonostante se oggi si volesse utilizzare il canale PEC per l’invio e ricezione delle fatture elettroniche molte categorie professionali non sono presenti nell’elenco perché non iscritte in ruoli ed albi, tutto ciò nel mancato rispetto della L. 4/2013.

Nel corso del forum sono emerse anche le criticità avanzate da molti consulenti sul taglio dei compensi, in qualità di sportelli CAF, nonostante l’aumento del lavoro, e il problema delle sanzioni. Un altro tema emerso è quello della fiscalità locale e dalla eventuale aumento della imposizione fiscale. “Purtroppo siamo rimasti scontati in passato dalla lieve diminuzione delle aliquote IRPEF che sono state superate con gli aumenti delle addizionali regionali e comunali e dalle stesse imposte locali TASI e ICI, tralasciando la TARI – ha detto Arvedo Marinelli presidente nazionale dell'A.N.CO.T. - e per il 2019 abbiamo il timore di un nuovo aumento dell’imposizione fiscale. Infine per una semplificazione amministrativa, che auspichiamo da oltre un decennio, riteniamo che sia giunto il momento di una vera semplificazione che ridurrebbe la complessità dei dichiarativi rendendoli ad uso umano”.

 

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